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Dietro le quinte in un weekend di campo gara

Dietro le quinte in un weekend di campo gara

Cosa scopriremo in questo articolo:

Quando si parla di una gara, spesso si pensa solo al momento della competizione, alla tensione in pista o sul campo, al cronometro che scorre. Ma il vero cuore del weekend di gara, pulsa molto prima dello start, e continua ben dopo il traguardo.

Venerdì – Preparativi, briefing e prime prove in pista

Il team arriva con il bilico in campo gara, si inizia a scaricare l’allestimento e la parte tecnica : cronometri, strumenti di misurazione, tabelloni, postazioni. Si preparano gli pneumatici e la benzina che vengono ordinati con precisione, e si accendono i computer per il controllo della telemetria delle auto.

I meccanici iniziano a scaricare le auto, e controllano la macchina: pressioni, assetti ed elettronica, si controlla la documentazione, quando tutto è pronto con i piloti si fa il primo briefing, parlando di strategie di regole e si studia la pista. Nel pomeriggio si iniziano le prove libere per testare le auto e memorizzare i vari passaggi.

Sabato – Prove, briefing, strategia

È il giorno del briefing in sala piloti, dove tutti sono chiamati dalla direzione per spiegare i vari comportamenti da tenere in pista, dopodichè partono le qualifiche. Ci si confronta con l’asfalto, si testano le condizioni. Ogni squadra prepara la propria strategia. I coach danno le ultime indicazioni, mentre lo staff cura logistica e tempistiche.

Le auto partono e inizia a salire la tensione nei box, dove i meccanici controllano i monitor da dove si vedono le auto in ogni curva macinare i tempi per la qualifica. Durante le prove e la gara si raccolgono dati in tempo reale (telemetria) per controllare motore, sospensioni, pneumatici, temperatura, assetto. I meccanici devono reagire, intervenire, regolazioni “al volo” pronti per la gara.

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Domenica – Il giorno della gara

Sveglia presto, colazione veloce, riscaldamento. Dietro le quinte, è un mix di silenzi concentrati e incoraggiamenti sussurrati.

I responsabili di campo si assicurano che tutto sia perfetto: tempi, posizioni, condizioni. I meccanici scaldano i motori e fanno gli ultimi controlli. Ogni secondo conta. L’atmosfera è più intensa: si montano gomme nuove, si controllano carburante e strategia. Nel box c’è un mix di silenzio e nervosismo, con i piloti che cercano concentrazione. Lavorare sotto pressione, spesso in condizioni difficili temperature alte, rischio di pioggia, vento, umidità, rumore, luci intense. Manca spesso il tempo: se succede qualcosa pochi minuti prima della partenza o durante la gara, bisogna essere pronti a intervenire.

Incidenti, danni da contatto, problemi meccanici imprevisti. I meccanici devono riparare o sostituire parti, spesso con tempi strettissimi. Alcuni team affrontano danni al telaio, sospensioni, cambio, ed ali. Durante la gara i meccanici seguono ogni dato dai monitor, pronti a interventi rapidi ai pit stop.

Dopo la bandiera a scacchi, le tensioni si allentano e sorridendo si festeggia la vittoria, si ricontrolla con il telemetrista i vari passaggi e poi si inizia subito il lavoro di smontaggio e ricarico del materiale nei camion.

Quando una gara inizia, sembra che tutto fili liscio… ma è solo grazie al duro lavoro invisibile di decine di persone che rendono possibile lo spettacolo.

Il lato nascosto

  • Le notti spesso si fanno brevi: i meccanici lavorano fino a tardi se serve cambiare un motore o riparare un danno.
  • Alta specializzazione: non basta conoscere il motore; servono competenze in elettronica, aerodinamica, materiali, sospensioni, gomme.
  • Coordinazione di gruppo: ogni membro del team deve sapere cosa fare, dove stare, quando intervenire; errori di coordinamento possono costare tempi, prestazioni, anche sicurezza.
  • Preparazione fisica: sollevare pesi, spostare parti, stare in posizione scomoda, muoversi veloci, resistere al caldo o al freddo; specialmente nei pit‐stop conta la velocità e la precisione.
  • Resistenza mentale e stress: la pressione di fare bene, con l’auto pronta, senza errori, la responsabilità nei confronti del pilota; anche la pressione del pubblico e dei media.
  • Orari lunghi, poco sonno: spesso gli eventi durano tutto il giorno, con prove al mattino, qualifiche, prove serali, poi la gara; verifiche tecniche fuori orario.

Ogni dettaglio è frutto di logistica e coordinazione, dal pranzo del team al carburante che deve arrivare in orario.
La “famiglia” del paddock vive insieme per tre giorni: stanchezza, adrenalina e tanta passione.

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